Avreste mai immaginato che in una delle stanze più sontuose del Quirinale, “il salone dei Corazzieri” ad inizio secolo scorso si pattinava? Il commento al minuto 1.44 sec. parla di un periodo di decadenza, ma visto che qui siamo tutti pattinatori, come non esaltarsi per questa splendida notizia storica. Ennesima testimonianza di come il pattinaggio fosse di moda ad inizio 1900, Napoli, Milano e adesso Roma. Tutti a pattinare al quirinale. Le serate danzanti abbiano inizio!

Il palazzo del Quirinale sorge sull’omonimo colle di Roma e si affaccia sull’omonima piazza. È la residenza ufficiale del presidente della Repubblica Italiana ed uno dei simboli dello Stato italiano. Costruito a partire dal 1583, è uno dei più importanti palazzi della capitale. Il Palazzo si impose, soprattutto a partire dal pontificato di Paolo V Borghese, quale residenza stabile dei papi. Interessato da un progetto che lo voleva residenza napoleonica nel tempo dell’occupazione francese della città del papa, ma Napoleone non vi fece mai ingresso, dopo il 1870 divenne palazzo reale dei Savoia. Con la proclamazione della Repubblica, avvenuta dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, l’edificio divenne definitivamente la sede del capo dello Stato repubblicano. L’attuale “inquilino” del Quirinale è Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica Italiana.

    Quirinale, il salone dei Corazzieri, la pista di pattinaggio dei Savoia agli inizi del 1900
Quirinale, il salone dei Corazzieri, la pista di pattinaggio dei Savoia agli inizi del 1900

SALONE DEI CORAZZIERI
Siamo nella sala più grande e solenne del palazzo, sede di molte importanti cerimonie e udienze del Capo dello Stato.
Il salone mantiene in gran parte l’aspetto che doveva avere quando fu costruito all’inizio del ‘600. Sono di quell’epoca il maestoso soffitto ligneo e il pavimento in marmi di più colori che ne rispecchia il disegno geometrico. Del ‘600 sono anche i portali in marmo e il monumentale doppio portale d’accesso alla Cappella Paolina. La grande lunetta in marmo raffigurante la Lavanda dei Piedi, opera di Taddeo Landini, fu scolpita nel 1578 per la basilica di San Pietro, fu poi trasportata al Quirinale nel 1616.
Il fregio affrescato nella parte superiore delle pareti, del 1616, è opera di un gruppo di pittori diretti da Agostino Tassi, Giovanni Lanfranco e Carlo Saraceni. Coerentemente con la funzione del salone, dove il papa riceveva sovrani e ambasciatori, nel fregio sono raffigurate otto ambascerie giunte a Roma da paesi lontani durante il pontificato di Paolo V Borghese. Particolarmente nota e studiata l’immagine del giapponese Hasekura Tsunenenaga, che fu ricevuto dal papa al Quirinale pochi mesi prima della realizzazione degli affreschi.
Dopo l’Unità d’Italia i Savoia non modificarono sostanzialmente l’assetto del Salone: fecero installare un grande scudo crociato sabaudo al centro del soffitto e vollero far dipingere sulle pareti un secondo fregio dedicato agli stemmi delle principali città della penisola, per celebrare l’avvenuta unificazione del Paese.
Agli inizi del ‘900 il salone subì un periodo di decadenza: prima ne fu progettato un uso come pista di pattinaggio, mentre nel 1912 fu trasformato in campo da tennis coperto.
Il parato di arazzi settecenteschi che riveste le pareti fa parte di due distinte serie: la prima, francese, è dedicata alle Storie di Psiche, mentre l’altra, in parte francese e in parte napoletana, illustra le vicende di Don Chisciotte.


Giovanni Simiani

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Quirinale: In pattini nel Salone dei Corazzieri.