Oggi vi presento Ivana, una nuova amica di ruota, cioè una pattinatrice che ha seguito le mie video guide e i miei consigli per realizzare un pattino quad stradale home made. Mi ha contattato a fine agosto scorso su facebook e da allora fino ad oggi l’ho aiutata in una chat infinita ma sempre piacevole. Oggi mi ha stupito nuovamente con questa stupenda illustrazione che raffigura Ivana alle prese con il montaggio del suo pattino quad. Complimenti per il montaggio da manuale e per la bellissima illustrazione! Ma non finisce qui! Mi ha inviato anche una bellissima croni storia che potete leggere più sotto oltre alle foto del pattino finito!
La memoria
12 anni. Se Dio avesse un’età, avrebbe 12 anni. Siamo a cavallo tra gli anni 80 e 90 e l’energia dell’individualità e della creatività sovrasta su di noi, a quest’età. Al parco incolto davanti casa mia iniziano i lavori: la prima pista di pattinaggio del quartiere!
In un batter di ciglia già sta lì, immobile, sotto gli occhi di un popolo che l’osserva dalle finestre, pieno di aspettative.
Si anima pian piano e continuo a guardare; è come registrare l’attività di tante piccolo formiche.
Brulicano intorno al formicaio in una giornata tipo di lavoro e qualcuna entra timidamente.
Le ragazze tardano un poco, prese a cucire degli sfavillanti costumi da sfoggiare, mentre i ragazzi osano già i primi salti acrobatici.
Tutto scivola, il sogno resta.
Presa di coscienza
Salto nel futuro. Oggi mi sveglio e dico: “sai che c’è? Non è cambiato niente, la pista è ancora lì!” Solo vuoi la perfezione, dopo tanto dormire, ed è così che t’imbatti in questo sito, proprio come te, avventuriero; Falli, questi pattini, perché l’anima sta già sguazzando tra la gioia e lo sai, che solo bastano 8 ruote (a parte tutto il resto), per riprendere quel salto da dove l’hai lasciato!
Eco sostenibilità
Pensiero sano del nuovo millennio. Riciclare pattini di seconda mano, o anche più, per recuperare la piastra che sarà sicuramente valida e così fu: eseguito!
Il coraggio
Una volta procuratisi tutto il materiale occorrente (non accontentarsi della prima ferramenta), impugnare l’arma con decisione (in questo caso il trapano) e affrontare il fatto: “Oddio, sto per forare un favoloso paio di scarpe nuove, di alta qualità, nate per saltare nelle pozzanghere senza accorgersene e non potranno farlo mai più!”
La velocità
Non farsi fregare dalla velocità! Ti ripeti: “Il traguardo s’avvicina, ma ricordati di avvitare bene e pazientemente tutte le viti e bulloni e di nascondere ogni rondella che misteriosamente avanzerà prima di mostrare il lavoro finito ad estranei, in preda ad un precoce euforia di soddisfazione”
Giro prova
Ce l’abbiamo fatta, non resta che provarli. Lascio scivolare i nuovi pattini assemblati lungo il corridoio leggermente in discesa e nella quiete si sente solo il rumore dei cuscinetti che girano, prima dello schianto contro il muro che lascerà dei segni indelebili in memoria del “buon ritorno”. Li rimuoveremo più tardi… forse, poi, chissà!
Ringraziamenti
Ringrazio Giovanni Simiani per avermi aperto questa possibilità con la guida dettagliata e accomodante pubblicata in questo sito, ma soprattutto per aver lasciata aperta la chat che chiamerò “Simiani Soccorso”, perché così è andata.
Non avendo aggiunto niente alla sua guida durante la lavorazione, ho preferito illustrare questa fase in modo personale.
DETTAGLI TECNICI:
Scarpe usate: TCX X-SQUARE LADY, studiata per aderire perfettamente all’anatomia del piede femminile. Consigliata. Unico inconveniente, lieve difficoltà ad avvitare la piastra in punta perché la scarpa è abbastanza chiusa.
Piastra: Boiani Star Master degli anni 80/90 , dichiarata eterna.
Accorgimento aggiuntivo: forma per scarpe, per proteggere la punta della scarpa durante la foratura. Anche una in blanda plastica della serie più economica sarà valida allo scopo.
Complimenti Ivana per la tua creatività e per essere ritornata a pattinare!Viva la libertà!
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